Materie Prime Critiche dai fanghi
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Materie Prime Critiche dai fanghi

mdo  Admin | Gennaio 2, 2024

La tecnologia HPP valorizza fanghi e recupera Materie Prime Critiche da acque reflue

L’Europa produce quasi 50 milioni di tonnellate l'anno di fanghi mentre l’ Italia sfiora il 10%

Hpp reinventa il concetto dei fanghi e attua la propria strategia: da semplice considerazione come rifiuto da trattare e smaltire, a miniera energetica e di riproduzione di risorse primarie.

La tecnologia brevettata di HPP è l'unica esistente in grado di recuperare quasi totalmente la materia e l'energia contenuta nei fanghi, garantendo così l’applicazione della circolarità e sostenibilità ad impatto zero.

L’attuale normativa europea prevede che i depuratori delle acque siano energeticamente autonomi dal 2040, ma per una vera Economia Circolare occorrerebbe cooperare in sinergia con HPP così dai fanghi si potrebbe recuperare acqua e materie critiche.

Quello che avviene oggi invece è che nei depuratori si realizzano essiccatori per i fanghi che lasciano evaporare l'acqua e producono materiale da abbandonare nelle discariche. Invece con HPP possono diventare una nuova risorsa e accellerare la transizione energetica, verso una sana economia circolare.

Difatti l'economia circolare è decisiva per preservare i sistemi naturali e non rinunciare allo sviluppo, quindi per essere tale deve favorire il benessere del territorio. Perciò implementare l'economia circolare in tutti gli ambiti eventuali, dall'ambiente alla produzione industriale, consentirà lo sviluppo sostenibile senza danneggiare il futuro delle nuove generazioni.

HPP può provvedere al recupero delle materie prime critiche, così come le ha definite l’Unione Europea e vuole il resto del mondo. Il tema è di forte attualità nonché strategico. Molte di queste materie vengono infatti addirittura importate da Paesi extra-EU, e non sempre politicamente affidabili, e spesso nemmeno vengono recuperate. Ciò vuol dire che, anche si pianifica una economia circolare, stiamo assistendo alla continuazione dell'economia lineare: si compra, si usa e si butta.

È necessario concretizzare velocemente l’obiettivo attuale del mondo e circolarizzare questi materiali per rendere l'utilizzo efficiente e sostenibile ed Hpp può:

produrre materie prime critiche

far diminuire la dipendenza dalle importazioni

produrre nuove energie pulite tra cui anche l’idrogeno

C'è molto da fare, considerando anche le procedure di infrazione in essere, difatti con HPP si potranno risparmiare quei 60 milioni di euro che lo Stato Italiano versa all’Europa ogni anno.

Anziché buttare tutti quei soldi dalla finestra, si potrebbe finanziare la tecnologia HPP, così l’Italia con un adeguato supporto finanziario piano piano potrebbe divenire autonoma e ritornare competitiva sui mercati esteri.

Anche in Europa la situazione non è tanto diversa, tanto è vero che si producono 50 milioni di tonnellate all’anno di fanghi di depurazione e il trend prevede un costante aumento nella produzione di questo particolare materiale da risulta; e nel mondo arriviamo a toccare i 200 milioni di tonnellate annue, purtroppo anche queste in costante aumento. Quindi HPP con i propri partner privati e istituzionali prospetta un nuovo sviluppo interessante anche nel campo internazionale, un esempio per il mondo.

 

In Italia ogni anno si producono 3,24 milioni di tonnellate di fanghi di depurazione di cui quasi il 50% è indirizzato allo smaltimento. Per l’Europa, la cattiva e mancata depurazione costa alle tasche degli italiani più di 60 milioni di euro l’anno, inoltre con la risoluzione delle procedure di infrazione, si produrranno addirittura altri 0,8 milioni di tonnellate di fanghi in più all’anno, e, nel caso mancasse l’utilizzo agricolo, occorrerebbe trovare immediata collocazione per ulteriori 1,32 milioni di tonnellate di fanghi. Attualmente, sul territorio italiano vengono prodotte ogni anno 3,24 milioni di tonnellate di fanghi di depurazione.

Con HPP un determinato rifiuto si può trasformare in risorsa non tanto per l’utilizzo in agricoltura ma tanto e soprattutto per il recupero energetico e di materia. A detta del Gruppo CAP Italia, nel nostro Paese, però, il sistema si regge su un equilibrio precario: a un sistema insufficiente di depurazione (che costa 4 procedure di infrazione, con 60 milioni di euro pagati ogni anno) si accompagna una carenza di impianti sia per il corretto utilizzo in agricoltura, sia per il recupero di materia e per quello energetico con produzione di biometano ed energia elettrica o termica. Ciò nel presupposto che lo smaltimento in discarica, sicuramente l’opzione ambientalmente meno conveniente, vada minimizzato a favore del recupero, come previsto anche nella bozza di revisione della Direttiva Europea sulle acque reflue urbane.

HPP ha la tecnologia che permetterebbe all’Italia di riuscire a rispettare la nuova disposizione della Direttiva Europea sulle acque reflue urbane

Nel 2021, il 54% dei fanghi è stato avviato a recupero ed il restante 46% a smaltimento con situazioni piuttosto diversificate tra le macroaree. Il Centro ed il Sud, infatti, hanno esportato complessivamente circa 480.000 tonnellate di fanghi verso altre regioni, soprattutto del Nord, di cui parte finito in discariche. Un quadro che rischia di essere aggravato nei prossimi anni da due fattori. Da un lato, necessita migliorare le performance dal punto di vista della depurazione che farà crescere i quantitativi di materiale da gestire: con la risoluzione delle procedure di infrazione si stima che si produrranno circa altri 800mila tonnellate di fanghi in più, arrivando a circa 4 milioni di tonnellate annue. Dall’altro lato, una mancata o una forte riduzione dell’utilizzo agricolo, sottoposto frequentemente a limitazioni e praticato comunque in un quadro di incertezza normativa, causa una norma datata che andrebbe urgentemente riformata, aggraverebbe ulteriormente la situazione di deficit gestionale del Centro-Sud, mettendo anche il Nord in forte difficoltà. Questo perché a oggi la quasi totalità delle 1,3 milioni di tonnellate di fanghi avviati a recupero viene trattata per un successivo utilizzo in agricoltura, sia in forma diretta sia attraverso la produzione di ammendanti compostati misti e di gessi di defecazione. Nel caso venisse a mancare l’utilizzo agricolo, occorrerebbe trovare immediata collocazione per circa 1,32 milioni di tonnellate di fanghi, alle quali andrebbero a sommarsi ulteriori 800.000 tonnellate derivanti dalla risoluzione delle procedure di infrazione. Oggi la soluzione sui tavoli delle Istituzioni la mette HPP con la propria tecnologia innovativa, perché produce Materie Prime Critiche mentre dagli scarti produce Energia ed Idrogeno Pulito, tutto ciò che chiede l’Italia e l’Europa oggi.