Materie Prime Critiche dalle scorie dei termovalorizzatori
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Materie Prime Critiche dalle scorie dei termovalorizzatori

mdo  Admin | Maggio 1, 2023

Con la tecnologia di HPP anche le scorie da termovalorizzatore destinate alle discariche possono diventare un ulteriore risorsa di Materie Prime Critiche.

Si potrebbe integrare in cooperazione con HPP ed in accordo con la linea governativa un innovativo modello di trattamento scorie e recupero minerali, per una evoluta prospettiva di economia circolare atta alla valorizzazione delle scorie da incenerimento, che non si ammassino più e diventino dannosi all’ambiente ma che il nuovo trattamento di ceneri e recupero minerali produca una sorta di replica di rifornimento e contribuiscano allo sviluppo dei territori, rifornendo la nazione alcune delle Materie Prime Critiche di cui necessita senza ulteriormente pesare sul bilancio pubblico.

Gli impianti HPP possono contenere dalle 200 alle 2000 tonnellate al giorno, grazie alla innovativa tecnologia del Gruppo HPP, volendo si può recuperare ogni anno quasi 1 milione di tonnellate di ceneri che poi rigenerano tonnellate di Materie Prime Critiche.

A volte nelle fasi di incenerimento parte delle ceneri pesanti diventa materiale in edilizia, ma non tutte queste ceneri vengono recuperate, infatti da Zero Waste Europe si è scoperto che ad un certo punto le ceneri spariscono dai radar perché non sono più ritenute rifiuti urbani, ma speciali, e quindi non rientrano più nelle statistiche, e vanno ad occupare spazi di discarica, quindi per il rispetto dell’economia circolare si potrebbe intervenire anche qui, un’innovativa opportunità da HPP per l’estrazione dalle ceneri senza l’utilizzo dell’acqua e ad impatto zero per uno Sviluppo Ambientale ed Economico del territorio.

Un’alternativa più conveniente economicamente, poiché riduce costi di smaltimento e collabora a raggiungere velocemente una sana economia circolare, reimmettendo nel mercato nazionale le Materie Prime Critiche e riducendo la dipendenza da Paesi Terzi, rigenerando in questo modo una maggiore quantità di metalli estraibili dalle ceneri destinate all’inutilizzo permanente.